QUANDO UNO ZAINO DIVENTA CONCETTO
L’iconico zaino in nylon simbolo di Prada, come nasce e perché ancora oggi è così rilevante.
L’anno è il 1984, la metà di un decennio in cui l’estetica è estrosa e stravagante. In giro – e sulle passerelle – si notano solo spalline voluminose e colori sgargianti; le borse sono grandi, rigide e vistose. Ed è proprio in questo clima che Miuccia lancia l’accessorio simbolo di una rivoluzione: il Prada Vela.
Uno zaino disponibile in sole due colorazioni (nero e marrone) totalmente in nylon pocone, un tessuto tecnico, resistente all’acqua e utilizzato per attrezzatura militare. Si distinguono alcuni dettagli in pelle e l’iconico micro triangolo rovesciato.
Uno zaino, che in realtà solo uno zaino non è
È il simbolo della visione creativa e intellettuale di Miuccia, che, sessantottina doc, attivista e femminista, non “disegna vestiti” ma rielabora e gioca costantemente con i codici estetici che stereotipano la donna, liberandola dalla perfezione, dalla bellezza ad ogni costo. È il primo passo verso l’UglyChic, concetto chiave di Prada, che giustappone il bello e il brutto mixando stampe, colori e tagli sartoriali, e che verrà espletato ancora di più dalla prima collezione ready – to – wear del 1988.
Ha rivoluzionato l’immagine del brand, che diventa uno dei più innovativi dell’epoca e lo rimane tuttora. Il Prada Vela è utilitaristico, è minimal, è sobrio, è una sfida alla noia borghese, e proprio per tale motivo diventa un’icona che spopola tra quest’ultima. Il connubio tra Prada e il nylon continua, ancora oggi, in versione re-nylon con capi di abbigliamento, borse e ovviamente l’iconico zainetto, disponibile in più dimensioni e colorazioni.
Sembra quasi che il brand, nato specializzato in pelletteria – per la quale era addirittura fornitore ufficiale della Real Casa d’Italia nel 1919 – grazie a questa intuizione debba gran parte del suo rinnovato successo proprio al nylon, materiale meno nobile della pelle di tricheco, ma certamente più rivoluzionario, proprio come Miuccia.
