Joker: com’è cambiato il look del nostro super cattivo preferito

In attesa dell’uscita nelle sale italiane del nuovo Joker di Todd Phillips, Joker – Folie à Deux, in arrivo il 2 ottobre, ripercorriamo come è cambiato lo stile del cattivo più enigmatico dei fumetti e del cinema.

Nato come “semplice antagonista”, il supercriminale e arcinemico del Cavaliere Oscuro, ha subito diverse evoluzioni dal suo esordio negli anni ’40, avvenuto nel primo numero della serie a fumetti Batman, per opera di Bob Kane, Bill Finger e Jerry Robinson. Il nostro super cattivo preferito ha raggiunto una complessità sempre maggiore, riflettendo il disagio e l’instabilità sociale. Diverse sono state anche le interpretazioni a livello cinematografico che ci hanno fatto apprezzare e amare, di un sentimento sempre ambiguo, Joker e gli attori che lo hanno reso spettacolare sullo schermo, grazie anche ai loro look accattivanti e magnetici.

Joker è lo psicopatico con senso dell’umorismo distorto e sadico che nel corso degli anni si trasforma in un ladro innocuo, o in un folle grottesco, oscillando sempre tra una certa aria di drammaticità e umorismo satirico. La sua caratteristica distintiva è la follia, elemento centrale del personaggio, interpretato in modi differenti a seconda degli autori che lo hanno affrontato. Secondo Chuck Dixon, la chiave del successo duraturo del Joker risiede proprio nella sua capacità di evolversi e adattarsi alle nuove epoche. Il villain mantiene un’identità centrale, pur “trasformandosi” e rimanendo aperto a “qualsiasi tipo di interpretazione”.

Batman (1966), diretto da Leslie H. Martinson

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Interpretato da Cesar Romero, Joker, grazie a questo lungometraggio, fa la sua prima comparsa al cinema a colori. La figura del killer maniaco e omicida lascia spazio a quella del folle giocherellone saturo di umorismo demenziale, alle prese con i suoi piani malefici. Una delle interpretazioni più amate, se non altro, dai fan dei fumetti: il Joker di Romero ha un aspetto amichevole, al di là della sua indole. È carismatico, e lo trasmette attraverso il suo look eccentrico e comico che abbina un abito fucsia con panciotto a una camicia verde sgargiante, e un fiocco nero al collo: una sorta, quindi, di rispettabile ballerino di sala da ballo vestito da clown con tanto di baffi (che l’attore si rifiutò di tagliare), il volto reso pallido dal fondo bianco, le labbra rosse che delineano il grande sorriso e, infine, gli immancabili capelli verdi.

Batman (1989), diretto da Tim Burton

Qui Joker è l’antagonista principale del film. L’origine del personaggio di Jack Nicholson richiama quella narrata in Batman: The Killing Joke (1988), con la differenza di essere da subito, non un comico fallito, ma un criminale incallito. La sua storia, più approfondita del Joker di Romero, ha reso il suo aspetto non solo più grottesco, ma anche giustificato: ha dato un senso, in effetti, al look da clown. Caduto in una vasca di acido, il suo corpo viene trasfigurato in maniera raccapricciante. Sopravvissuto all’incidente, tenta invano di recuperare il suo aspetto perduto attraverso la chirurgia facciale, ma il volto rimane sfigurato da un sorriso innaturale e permanente. Così l’incidente definisce anche il suo carattere, preda di costanti sbalzi di umore, mentre l’oscura atmosfera timburtiana bilancia lo chic del circo di Jack Napier, con il noir anni ’30.

Il cavaliere oscuro (2008), diretto da Christopher Nolan

Il Joker più amato tra le generazioni, non ce ne voglia il signor Nicholson. Heath Ledger ha dato vita a un Joker intrigante, sardonico e nichilista, ma senza perdere di vista quella furbizia che lo contraddistingue. Forse perché è molto realistica, come la sua psicologia, la sua immagine ci affascina di più: il volto bianchissimo, gli occhi infossati e neri, le labbra rosso sangue con le cicatrici che formano il suo Glasgow smile e i capelli unti e verdi, non sono dovuti all’aspetto naturale del criminale (la cui storia differisce dal Joker di Burton) ma al macabro e sbavato trucco che indossa. Il personaggio cambia, quindi, radicalmente look con uno stile decisamente artigianale anche nei vestiti, più vicino, quindi, alla nostra realtà.

Suicide Squad (2016), diretto da David Ayer

Joker non è di certo il protagonista, ma l’evoluzione di stile è decisamente degna di nota. Tatuaggi su gran parte del corpo, denti di ferro e, ovviamente, nessuna deformazione del sorriso, che non scompare del tutto, ma è tatuato sulla mano. Il Joker di Jared Leto ha tutte le caratteristiche di un vero boss mafioso: un gangster alla Tony Montana con i gioielli e la camicia bianca.

Joker (2019), diretto da Todd Phillips

Dulcis in fundo, il Joker Premio Oscar (secondo dopo quello postumo conferito a Heath Ledger) interpretato da Joaquin Phoenix. Il personaggio di Phoenix si allontana dalle precedenti versioni del Joker per trasformarsi in un umano vulnerabile e mediocremente normale, per di più affetto da una sindrome che gli provoca attacchi irrefrenabili di risa in momenti di tensione e sofferenza. Arthur Fleck, comico fallito, lavora come pagliaccio ma alienato, deriso dalla società diventa un assassino psicopatico. Il suo look, creato attraverso il make-up anche in questo caso, ha colori molto più sgargianti anche nel vestito, con un indelebile abito rosso che contrasta a pennello con il verde dei capelli.

Non possiamo che essere curiosi e ansiosi, quindi, di vederlo di nuovo ballare scendendo dalla scalinata, questa volta accompagnato dal talento di Lady Gaga.