IL SEGRETO DI LIBERATO: LA SUA COMMUNITY, INTERVISTA AL FONDATORE

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Ha saputo incantare e intrigare il pubblico con il suo stile che mescola elementi di elettronica, pop e sonorità napoletane. Le sue canzoni sono una fusione di ritmi incalzanti, melodie ipnotiche e testi poetici che catturano l’essenza della vita urbana della sua Napoli natia: ecco chi è Liberato.

La sua musica ha agito come un ambasciatore culturale, diffondendo un’immagine positiva e autentica della Napoli contemporanea in tutta Italia e oltre, rompendo gli stereotipi e valorizzando la ricchezza e la diversità della cultura napoletana. Così come i video musicali che inquadrano i luoghi iconici di Napoli, come il quartiere Mergellina, il Vesuvio o il lungomare, offrendo uno sguardo autentico e coinvolgente sulla vita quotidiana nella città di Partenope.

In questo articolo ripercorreremo, quindi, la cronologia delle sue canzoni e presenteremo un’intervista esclusiva al fondatore della community LIBERATOMUSIC, che ci svelerà alcuni retroscena e curiosità su questo enigmatico artista. Inoltre, ci parlerà della sua esperienza come fondatore della community di Liberato e di come questo abbia cambiato la sua vita.

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GLI ESORDI (2017-2019)

  • Il 14 febbraio 2017 su YouTube viene pubblicato il videoclip del singolo Nove maggio, da un account sconosciuto denominato LIBERATO.
  • Il 9 maggio dello stesso anno, viene pubblicato Tu t’e scurdat’ ‘e me, e a seguire per il 19 settembre l’uscita di Gaiola portafortuna come regalo del Santo nel giorno della sua ricorrenza (San Gennaro).
  • Il 20 gennaio 2018 (San Sebastiano e Fabiano), viene pubblicato il videoclip di Me staje appennenn’ amò, ambientato nella prima parte alle pendici del Vesuvio, nella zona Tra Ercolano e San Sebastiano al Vesuvio.
  • Il 2 maggio 2018 esce Intostreet, il videoclip racconta la storia d’amore tormentata dei due protagonisti. Viene descritto il punto di vista maschile dall’attore Adam Jendoubi, in una Napoli contemporanea, quella del sabato sera sul lungomare.
  • Il 3 maggio 2018, il giorno dopo esce Je te voglio bene assaje, videoclip che racconta il punto di vista femminile della storia: recita, in questo caso, l’attrice Demetra Avincola.
  • Il 9 maggio 2019 escono ben cinque singoli a episodi nella serie Capri rdv: Guagliò (ep.01); Oi marì (ep.02); Nunn’a voglio ‘ncuntrà (ep.03); Tu me faje ascì pazz’ (ep.04); Niente (ep.05).
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Come si evince dal nome, Capri RDV (Rendez-vous dal francese), l’ambientazione è l’isola napoletana dal 1966 fino ai giorni nostri. La serie racconta una storia d’amore che attraversa gli anni. Un’attrice francese, Marì, si trova su un set cinematografico e incontra Carmine, ragazzo del posto.
Gli attori sono: Jessica Cressy ed Elvis Esposito.
(Tutti i brani finora citati sono presenti nel suo primo album: LIBERATO).

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LA VIA DEL SUCCESSO (2020-2024)

  • Il 14 febbraio 2020, in occasione dell’uscita di Ultras di Francesco Lettieri, We come from Napoli di Liberato, ne diventa la colonna sonora.
    Per la stessa pellicola, l’artista fa uscire una nuova playlist su YouTube, denominata LIBERATO-ULTRAS: O ‘core nun tene padrone; Funiculì funiculà; Rione terra; Grazia, graziella, graziocazz; Cchiù fort’; ‘A mamm’ e chi ‘nnallùcc’; Amma stà vicin’; Vien’ ccà (part I) e Vien’ ccà (part II).
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  • Il 9 maggio 2021 esce E te veng’ a piglià, il cui videoclip è ambientato nella cornice delle Grotte di Catullo e Laghi di Tuna.
  • Il 9 maggio 2022, dopo un anno dall’uscita dell’ultimo brano citato, Liberato torna con il suo secondo album LIBERATO II con le tracce: Nunneover, Nun ce penzà, Anna, Partenope, Cicerenella,Na storia ‘e ‘na sera e Guagliuncella napulitana.

Il videoclip di Partenope diretto da Francesco Lettieri, è ambientato nel 1800 nelle stanze Borboniane, e ruota attorno alla figura mitologica di Partenope, la sirena che secondo la leggenda è all’origine della città di Napoli; viene raccontata, dunque, la resilienza del popolo napoletano che resiste agli invasori.

Il 3 marzo 2023 pubblica sul suo canale YouTube il singolo O DJ (dont give up), colonna sonora di Mixed by Erry, il film di Sydney Sibilia.

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LO SCUDETTO

Il 4 maggio 2023 il Napoli vince lo scudetto, diventando così Campione d’Italia dopo 33 anni.
Alla festa per lo Scudetto allo Stadio Maradona partecipano grandi artisti, da James Senese, Tullio de Piscopo, Enzo Avitabile, Nino d’Angelo e tanti altri. Tra questi, a volto coperto e una maglia SSC Napoli col numero 95, si esibisce anche Liberato.

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Al pianoforte, tra le luci azzurre e il verde del campo da calcio, Liberato porta la nuova versione del brano O core nun tene padrone, aggiungendo al testo la formazione della sua squadra del cuore. Continua con Tu t’e scurdat e me e termina la sua performance cantando: La capolista se ne va.

IL FILM

Dal 9 maggio 2024 è al cinema Il segreto di Liberato, diretto da Francesco Lettieri; nel film non viene rivelata l’identità di Liberato, ma tutto ciò che contorna la sua vita: il contesto socioculturale, elemento cruciale per comprendere la poetica e le tematiche affrontate nelle sue canzoni, come l’amore, la nostalgia, e l’appartenenza.

Liberato con la sua stessa voce, ci accompagna nella sua vita, ci fa conoscere le paure e i tormenti che lo aiutano durante la scrittura dei suoi testi.

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Per l’uscita del suo film, Liberato fa uscire una nuova traccia: Lucia (stay with me), con un videoclip che raffigura la tradizione e l’ambientazione napoletana, in chiave manga.

INTERVISTA A LIBERATOMUSIC

Per comprendere al meglio il FENOMENO LIBERATO abbiamo voluto intervistare chi è con lui dal primo ascolto: il fondatore della community Liberatomusic.

Amo l’aura di mistero che circonda Liberato e, naturalmente, rispetto anche il tuo desiderio di mantenere un certo “anonimato”. Però, sono davvero curiosa di sapere qualcosa di più su di te. Potresti condividere il tuo nome o preferisci mantenere anche tu un po’ di mistero intorno alla tua identità?

Ueue! Ciao a tutti! Il mio nome non lo dirò, non perché io voglia copiare Liberato o spacciarmi per lui, assolutamente. Credo non sia importante per la mia pagina e per quello che faccio. In passato lo dicevo senza problemi, infatti tante persone mi conoscono ed effettivamente sanno chi c’è dietro tutto ciò. Ad oggi però, dopo sette anni che porto avanti tutto questo, ho realizzato che alla fine non è tanto importante. Sono un mezzo, un tramite. E non è importante chi sono io. Certo è che non mi sento un “fanclub” o una “Fanpage” e in qualche modo odio queste definizioni.

Chi c’è dall’inizio lo sa: prima il mio nome su IG era appunto liberatofanpage, che poi ho modificato in liberatomusic, perché mi sapeva di fanatico (?) Non lo so. Tutto questo per me è un po’ la mia visione del progetto Liberato, ci metto tanto di mio e tante mie emozioni sono mascherate e velate negli edit che poi effettivamente pubblico. Comunque, sono un ragazzo normalissimo, che conduce una vita normale e col senno di poi capisco Liberato e il suo anonimato. Come dicevo prima in tempi remoti non avevo problemi a mostrarmi. Mi è capitato di essere riconosciuto per strada.

Non sono proprio portato per queste cose, mi imbarazzano. Non sono timido, tutt’altro, sono super simpatico (spero) e un giocherellone. Mi piace ridere e scherzare, ma quando ti viene vicino uno sconosciuto e ti chiede una foto, per me che mi trovo dall’altro lato e non essendo nessuno, la cosa mi imbarazza tantissimo. Anche per la paura poi di essere giudicato come qualcuno che vuole brillare alle spalle di qualcun altro. Non è proprio questo quello che sono e mai vorrei essere definito così.

Quando hai aperto la pagina dedicata a Liberato e hai iniziato a gestire questa comunità di fan? E come ti sei sentito nel momento in cui hai visto crescere questa community, sapendo di aver contribuito a creare uno spazio dove i fan possono condividere la loro passione per l’artista?

Ho cominciato nel 2018 credo, è nato tutto un po’ per caso e per gioco. Apro questa pagina Instagram e comincio a condividere delle cose, così un po’ a caso. Comincio ad invaghirmi sempre di più di Liberato e della sua musica, soprattutto con l’uscita di Intostreet e JTVBA. E poi il concerto sul lungomare del 9 Maggio 2018. Da lì è stato un continuo crescere, e soprattutto nel mese di Maggio come Liberato dice “Maggio è na croce”. E lo capisco benissimo adesso (ahahah). Ad oggi dopo sette anni sono felicissimo di tutto ciò che è successo con questa pagina. È il mio piccolo orgoglio, ma non per i numeri, chissene di quelli. È un punto di ritrovo per tutti i fan, che amano Liberato e la sua musica e sanno che su di me possono contare per qualsiasi informazione, dato che Liberato pubblica le cose ma poi scompare. Giustamente il lavoro sporco lo faccio io (ahahah).

Hai mai avuto l’opportunità di incontrare Liberato di persona o di avere una comunicazione diretta con lui, anche se in modo anonimo?

No, non ho mai avuto l’opportunità di incontrarlo. Per quanto riguarda invece il contatto in anonimo si. Qualche volta è capitato di scambiare una chiacchiera su IG, ma tipo robe da cinque minuti perché poi all’improvviso scompare. In passato ha commentato anche qualche mio post. Comunque, sa che esisto e sa il mio nome, e questo per me è importante. E credo che anche a lui faccia piacere il mio “lavoro” (termine improprio, non ho mai preso soldi da tutto ciò e non è quello il mio obiettivo. Ho un lavoro nella mia vita reale che amo).

Cosa pensi dell’anonimato di Liberato? Lo consideri una parte fondamentale della sua arte o lo vedi più come una scelta di marketing?

Beh, la domanda è abbastanza difficile. Penso: e se avesse fatto tutto alla luce del sole quindi senza l’anonimato: avrebbe avuto lo stesso successo? Chi lo sa. Certo è che probabilmente l’anonimato ha dato di sicuro la spinta. L’essere umano, come diciamo a Napoli, vuole nciuciare (farsi i fatti degli altri, spettegolare) e quindi questo ha fatto si che se ne parlasse e man mano la cosa ha preso piede. Quindi cosa ne penso? Semplicemente non se lo aspettava nemmeno lui. Probabilmente la figura di Liberato è nata dopo il primo singolo, quindi dopo Nove Maggio, in quanto nel videoclip c’è solo una sagoma ma non si fa riferimento visivo a Liberato come lo vediamo oggi, ne come nel videoclip successivo Tu T’e Scurdat e me. Secondo me è una cosa nata lì per lì, hanno visto che funzionava e hanno continuato. Chissà.

Mi piacerebbe sapere la tua opinione sul film “Il segreto di Liberato”. So che mantenere il mistero è una parte fondamentale dell’arte di Liberato, ma credi che questo film abbia reso giustizia alla sua visione artistica e alla sua identità enigmatica? Hai trovato particolarmente affascinante qualche aspetto del film? O forse ci sono stati degli elementi che avresti preferito fossero stati trattati in modo diverso?

Ho amato il film, l’ho rivisto per ben sei volte al Cinema. Parte degli incassi dovrebbero darmeli per tutte le volte che son andato (e per le persone che ho trascinato con me ahahah). Mi affascina parecchio la parte animata, perché mai prima d’ora Liberato ci aveva permesso di entrare nella sua vita. Mai prima d’ora aveva “parlato senza autotune” e addirittura mai parlato in italiano. Una scena che mi è rimasta impressa è quella iniziale quando suo nonno lo porta alle prove in chiesa e lui immagina di vedere l’orchestra con le maschere, proprio com’è successo nel live a Procida. Ad ogni modo alcune cose non son state trattate nel film come, ad esempio, il perché di quel video di Giorgio Moroder o tanti altri video “iniziali” di quel Liberato underground (che tanto mi manca). Ma poi mi rendo conto che queste sono cose che solo superfan “azzeccati con le punte” come me, vogliono sapere. Il film comunque si, rende giustizia a Liberato quanto artista. E mi ha trasmesso un senso di “voler spaccare il mondo” da parte sua e delle tante porte in faccia prese prima di arrivare a quello che è oggi.

Hai una teoria personale sull’identità di Liberato? Cosa pensi potrebbe celarsi dietro la maschera?

Non farò nomi e cognomi. Sulla mia pagina non ho mai trattato quest’argomento in forma specifica e mai lo farò se a volerlo non sarà lui. Per me non ha detto stronzate nel film, è veramente chi dice di essere. Un ragazzo che ha amato e ama la musica. Ama pariare e far pariare la gente. Forse probabilmente manco lui se ne frega della sua identità. Quello che conta per lui è la musica e il divertirsi. E secondo me è anche un amicone di quelli che ti fanno morire dalle risate.

Se avessi l’opportunità di comunicare direttamente con Liberato, cosa gli diresti o gli chiederesti?

Questa domanda capita a pennello. Ci sono tante cose di cui vorrei parlare con lui. Ma non di cose che son pubbliche. Lo vorrei ringraziare perché tutto questo ha cambiato in qualche modo la mia vita, sotto qualsiasi sfera. Anche il mio lavoro si è modificato. Sia ben chiaro, non lavoro con lui né nel mondo della musica. Grazie a tutto ciò ho acquisito delle skills, e il mio capo (che lo è da ormai quattro anni) ha scoperto cosa facevo e beh… il resto è storia. E potrei parlare di tutte le persone che ho conosciuto durante questo viaggio. In primis le persone che seguono la pagina. Sono davvero grato ed è grazie ad Instagram che ho potuto conoscere ragazzi e ragazze che mai prima d’ora avrei incontrato come me con la passione per la musica di Liberato. Poi ci sono alcune persone che sono davvero degli angeli custodi per me. Ed infine, soprattutto, ho conosciuto una persona con la quale ormai condivido anche il respiro. Quindi si, lui ci ha parlato della sua storia. Io gli parlerei della mia e di quanto ha inciso la sua musica nella mia vita. Ma gli farei anche una bella cazziata.

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LIBERE CONSIDERAZIONI

Liberato ha saputo dare nuova vita alla musica partenopea, portandola oltre i confini italiani e liberandola dai pregiudizi che spesso accompagnano il dialetto napoletano. Attraverso la sua musica, ha reso omaggio alla città di Partenope, elevandola a simbolo di una cultura ricca e vibrante. Possiamo quindi considerarlo un vero discepolo di Partenope, capace di trasmettere al mondo intero la bellezza e la profondità della tradizione napoletana.

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Liberato è un artista che ha saputo conquistare il cuore di molti con la sua musica. La sua connessione con la città è evidente non solo nei suoi testi, ma anche nella scelta delle location per i suoi concerti. Oltre ad aver LIBERATO quasi ogni città italiana, abbiamo avuto modo di vederlo a Dour, Parigi, Berlino, e di recente, a Barcellona.

Durante questi tour, ha spesso pubblicato su Instagram delle foto accompagnate dalla didascalia “-nome città- LIBERATA”, sottolineando simbolicamente la liberazione della musica e del dialetto napoletano dai confini geografici e culturali, rendendo queste città partecipi del patrimonio culturale di Napoli.
Il primo giugno è stato al PRIMAVERA SOUND a Barcellona, potremo tornare a sentirlo il 9 agosto al SZIGET FESTIVAL a Budapest e il 18 agosto a CABARET VERT a Charleville- Mézières.

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Il primo concerto di Liberato, tenutosi il 9 maggio 2018, ha visto una partecipazione straordinaria di circa 20.000 persone. L’evento, svoltosi sul lungomare di Napoli, ha rappresentato un momento indimenticabile per tutti i presenti, con una scenografia mozzafiato e un’atmosfera carica di emozioni. La folla immensa che si è radunata per ascoltare la sua musica è una testimonianza dell’impatto che Liberato ha avuto sulla scena musicale e culturale della città.

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Un altro concerto memorabile è stato quello tenuto a Procida, intitolato “MIEZ’O’MAR“. In questo caso, il palco era situato direttamente sul mare, creando un’esperienza unica e suggestiva. La combinazione della musica di Liberato con il paesaggio marittimo ha reso l’evento particolarmente magico e indimenticabile per tutti i partecipanti.

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Entrambi i concerti hanno sottolineato la capacità di Liberato di creare un legame profondo con il suo pubblico, utilizzando la bellezza naturale e il fascino della sua terra natale come sfondo per le sue esibizioni. La magia di questi momenti risiede nella perfetta fusione tra musica e ambiente, rendendo ogni evento un’esperienza unica e irripetibile.

Questo articolo è dedicato a Adam Jendoubi, venuto a mancare prematuramente all’età di 23 anni. Esprimiamo il nostro più profondo rispetto e cordoglio per la sua scomparsa. Adam Jendoubi è stato il volto dei primi video di Liberato, contribuendo a dare visibilità e anima al progetto musicale. La sua presenza e il suo talento hanno lasciato un segno indelebile, e la sua memoria continuerà a vivere attraverso la musica e le immagini che ha contribuito a creare.