Harry ti presento Sally: la magica penna di Nora Ephron

Harry ti presento Sally è un film del 1989 diretto da Rob Reiner, con Billy Crystal e Meg Ryan.

Ciò che si ricorda maggiormente, però, non sono né il regista né gli attori, bensì la sceneggiatrice Nora Ephron. In questo film accade un piccolo miracolo perché la figura autoriale prende il sopravvento sul resto, ben evidente anche nell’immaginario collettivo in quanto di Harry ti presento Sally si celebrano soprattutto le battute piuttosto che i movimenti di macchina.

Nora Ephron compie un’operazione di riscrittura e rivoluzione della commedia romantica, inoltre, apre una stagione di ritorno al cinema classico hollywoodiano: Harry ti presento Sally è basato su Casablanca (1942). Quello che la Ephron coglie non è la mancanza diretta dei film classici ma l’idea che si ha di quelle pellicole: ovvero il sentimento amoroso e la commozione.

La commedia romantica che ha superato il proprio tempo

Il film racconta della relazione tra Harry Burns (Billy Crystal) e Sally Albright (Meg Ryan). I due si sono conosciuti durante un viaggio in macchina da Chicago a New York, si rincontreranno poi diverse volte fino a quando non costruiranno una solida amicizia. Amicizia inizialmente non auspicata da Harry, il quale è certo che non possa esistere tra uomo e donna, perché – dice lui a inizio film – «il sesso ci si mette sempre di mezzo», mentre Sally si fa portatrice del pensiero opposto. Tutto cambia proprio quando i due finiscono a letto e così, avendo oltrepassato il confine intimo, rivedranno le loro convinzioni e capiranno di amarsi.

Si tratta di una commedia romantica che è diventata un cult del genere, abitandolo in maniera originale; Harry ti presento Sally è uscito nelle sale cinematografiche insieme a film come Batman di Tim Burton ma è riuscito a tenere testa a prodotti di questo tipo. Le trame delle rom-com sono generalmente sempre le stesse, ciò che le distingue sono i personaggi e quando questi sono scritti bene restano vivi per sempre. La caratteristica principale del film è il contrasto che vi è tra Harry e Sally: seguire e ingigantire le loro differenze rende l’unione finale ancora più sorprendente.

La battaglia dei sessi

Nora Ephron è scrittrice di personaggi femminili che sono reali: donne complesse e sfumate, esattamente come sono gli uomini nei film scritti da uomini. Prima giornalista e poi sceneggiatrice, spicca della Ephron il suo femminismo, il quale nella battaglia per l’emancipazione femminile non vuole negare l’essere donna e accoglie – senza respingerle – le differenze tra uomo e donna.

Su quest’ultimo punto si fonda il vero tema del film che scorre sotto la traiettoria dei personaggi: come uomini e donne siano destinati ad essere diversi e come possano accettare questa cronica diversità, che è sempre esistita e sempre ci sarà; ciò che deve cambiare è la differenza del loro trattamento all’interno della società. Nel film infatti Harry e Sally accettano e apprezzano soltanto alla fine questa disparità e la abbracciano come un valore aggiunto non come un’alterità.

Il ritmo incalzante di Nora Ephron

Oltre alla vicenda di Harry e Sally, sono presenti una sotto trama e una cornice meta discorsiva, elementi che servono per far capire meglio la coppia principale. La sotto trama è costituita dai rispettivi amici dei protagonisti che si mettono insieme poco dopo essersi conosciuti. La loro storia mette il pubblico in una condizione di suspense: prima di guardare una rom-com lo spettatore sa già che i personaggi varcheranno la soglia del loro happy ending. La bellezza del film sta precisamente nell’attesa per raggiungere quel momento. La cornice meta discorsiva, invece, è la somma di piccole scene di coppie anziane che raccontano i loro meet-cute; le scene stridono con il primo incontro dei protagonisti che non ha nulla di romantico.

Nei monologhi, nei dialoghi e nella struttura vince quindi un ritmo dinamico e avvolgente che non annoia mai, in cui nulla è lasciato al caso. I personaggi si scoprono attraverso la dilatazione temporale e attraverso quello che fanno – soprattutto dal cibo e da come entrambi lo ordinano al ristorante. Harry è cinico e disincantato, Sally è avventata e sprovveduta. I due caratteri si smontano continuamente a vicenda e raggiungono il culmine nella famosa scena dell’orgasmo: preannunciata già nei primi cinque minuti del film dove Harry sarcastico tiene in pugno Sally e la fa imbarazzare, questa scena risponde alla provocazione maschile ed è la rivincita femminile per eccellenza. L’idea della gag, l’incredulità delle persone, la perplessità di Harry, costituiscono già di per sé una scena comica a cui si aggiunge la battuta finale di una signora, che rivolta al cameriere dice: «quello che ha preso la signorina».

La dichiarazione di harry

Il colmo della commedia romantica si ha nella dichiarazione finale di Harry: la corsa e il solo «ti amo» non bastano, né a Sally né allo spettatore. La dichiarazione fa ripercorrere tutto il film ed è chiaro che tutto quello che prima Harry odiava di lei ora è amore. Il solo «ti amo» è semplice e pigro, la dichiarazione invece spiega veramente cosa vuol dire amare Sally. Entrambi i personaggi hanno rovesciato i loro punti di vista iniziali ma non sono diventati simili, hanno semplicemente imparato ad accettare e amare le loro diversità.

«Adoro il fatto che tu abbia freddo quando fuori ci sono 25 gradi. Adoro il fatto che ci metti un’ora e mezzo per ordinare un panino. Adoro la piccola ruga che ti si forma sul naso quando mi guardi come se fossi matto. Adoro il fatto che dopo aver passato una giornata con te, possa ancora sentire il tuo profumo sui miei vestiti. E adoro il fatto che tu sia l’ultima persona con la quale voglio parlare prima di addormentarmi la notte. Non è che mi senta solo, e non c’entra il fatto che sia Capodanno. Sono venuto qui stasera perché quando ti rendi conto che vuoi passare il resto della tua vita con una persona, vuoi che il resto della tua vita inizi il prima possibile».