NO ONE KNOWS I’M WEARING BOTTEGA

Quiet Luxury: declinazioni, cause ed effetti

Quiet Luxury

Che il merito (o la colpa) sia della serie tv targata HBO Succession (2018-2023), degli outfit di Gwyneth Paltrow sfoggiati allo stravagante processo – per omissione di soccorso a quest’ultimo travolto un uomo sugli scii – o delle t-shirt monocromo firmate Cuccinelli indossate ogni giorno da Mark Zuckerberg, il Quiet Luxury è diventato un trend. Il lusso sussurrato è fatto di outfit sobri, tagli sartoriali, tessuti di altissima qualità, tinte unite neutre e soprattutto nessun logo in vista.

Insomma, look quasi banali se osservati da un occhio poco attento, fit potenzialmente apprezzabili se ben studiati e osservati da un occhio allenato. Il trend è figlio di un insieme di avvenimenti socioculturali: la pandemia e la successiva recessione potrebbero aver innescato un certo pudore nella mente dei privilegiati, che hanno giustamente deciso di continuare a spendere senza però voler ostentare il loro potere d’acquisto.

D’altra parte, il fattore ambientale e la relativamente nuova consapevolezza sul fatto che la moda sia una delle industrie più inquinanti al mondo, hanno portato alcuni consumatori a voler investire su capi duraturi e di qualità invece di abiti fast fashion con la data di scadenza sul cartellino del prezzo.

Quiet Luxury: solo per pochi?

Tra gli amanti dello Stealth Wealth, celebrities come Sofia Richie, Victoria Beckham, Rosie Huntington-Whiteley, Hailey Bieber, Kendal Jenner, Michelle Obama… la lista potrebbe continuare all’infinito. In teoria un fenomeno per pochi, in pratica un fenomeno per tutti: come illustra la teoria del Trickle Down (George Simmel ne La Moda,1895), i ricchi fanno e i poveri copiano.

Basta entrare da Zara o aprire l’app di Shein per trovare migliaia di capi simili ma in versione economica, quindi non di qualità e tantomeno duraturi. Le persone non del settore e non troppo abbienti, solitamente tendono a spendere molto per poter poi ostentare, non curandosi troppo del pregio dei tessuti o del taglio sartoriale.

Chi – con uno stipendio di circa 1000 euro al mese – comprerebbe una t-shirt bianca di Prada senza il logo di Prada? Mentre gli outfit che appaiono in TV o sui social – magari ben curati da stylist – risultano affascinanti e costosi, quelli che si vedono per strada nella stragrande maggioranza altro non sono che basic, vistosamente cheap e soprattutto, totalmente privi di personalità. Il voler sembrare ricco a tutti i costi, non dimostra proprio il contrario? E soprattutto, non chiamarlo “quiet luxury” quando in realtà è solo un fit noioso.